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I Signori dei Draghi

 
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MessaggioInviato: Gio Ott 28, 2010 3:14 pm    Oggetto: I Signori dei Draghi Rispondi citando



Durata : 40 minuti
Numero di giocatori : da 2 a 8
Lingua (manuale - gioco ) : Italiana - Italiana
Produttore (ori - ita) : Dast Work
Distributore : Dast Work
Autore/i : Daniele Simeoni, Stefano Corsi
Età giocatori : 12+
Longevità : Alta
Complessità : Semplice
Strategia - Fortuna (%) : 70 - 30
Meccanismo : Combattimento
Materiale : Discreto
Grafica : Buona
Voto Essembra : (7,5)

Contenuto della scatola:
196 carte:
166 carte Mercato
8 carte Castello
22 carte Depreda
8 plance Mercato
1 regolamento


Recensione I Signori dei Draghi

Partiamo da un presupposto, io gioco a tutto quello che si può giocare, ma devo ammettere che i giochi di carte non sono la mia categoria ludica preferita. Cosicchè la prima volta che la DAST WORK mi fa avere sotto mano una copia de “I Signori dei Draghi” resto un po’ basito e, perché no, scettico sulla funzionalità di questo prodotto. Certo una produzione completamente Italiana ci voleva in questo momento difficile, e già solo l’impegno e la passione, con cui gli autori hanno portato avanti il progetto, vale il prezzo del gioco.
Ma passiamo alla parte tecnica.
I Signori dei draghi si presenta, all’apertura della scatola, con due mazzi di carte, un libretto di istruzioni e otto plance mercato. La prima cosa che merita attenzione sono proprio le istruzioni; normalmente siamo abituati, nei giochi di carte, collezionabili e non, ad avere foglietti ripiegati in sei o in otto, con le basi del gioco e tanta necessità di collegarsi online per leggere le FAQ. In questo caso la musica è un'altra, il libretto si presenta completo, chiaro, leggibile, con molti esempi di gioco e di ben trentadue pagine.
Entrando nella meccanica del gioco vero e proprio ecco la prima novità, che a mia memoria è una vera innovazione: lo scopo del gioco non è distruggere l’avversario ma lasciarlo al verde. Si gioca a squadre (2vs2 3vs3 o 4vs4) e tutti partono con 50.000 Iros (moneta di questa ambientazione fantasy). Durante la partita si deve ridurre il capitale della squadra avversaria a zero. Fondamentalmente lo scopo si ottiene in due modi; vincendo gli scontri tra eserciti e/o facendo comprare all’avversario le carte dai mercati. La seconda opzione nasconde la prima insidia strategica, perchè è vero che spendere 8.000 Iros per un Gigante avvicina l’avversario alla sconfitta, ma lo dota anche di una delle creature più potenti del gioco stesso.
Lo svolgimento del turno è molto semplice, una volta passati i primi due preparatori, che sono necessari per riempire il mercato e calare le prime creature. Dalla mano si possono giocare le creature che siano sostenute dal proprio ruolo (carte rappresentanti razze e classi del fantasy classico), e si può sferrare un attacco per turno sommando il potere di tutti i mostri e le magie messe in gioco. L’esercito vittorioso potrà quindi girare una carta Depreda, che descrive bonus e malus per vincenti e perdenti. Ovviamente si va dalla perdita di Iros alla distruzione di una o più creature. Sono importanti le carte che permettono il supporto ai compagni di squadra, anche se tutto ha un prezzo.
Torniamo a quella che è un'altra particolare novità: il mercato. Ogni giocatore ha davanti a sè una plancia mercato che porta fino a quattro carte. Queste sono pubbliche per tutti e possono essere acquistate in ogni momento, durante il turno di gioco. Chi acquista le carte le può giocare immediatamente. Gran parte della strategia de “I Signori dei Draghi” sta nella scelta del momento dell’acquisto. Spendere Iros al momento sbagliato potrebbe essere un errore irreparabile. Così come acquistare la carta giusta al momento giusto potrebbe dare il colpo di grazia all’avversario.
Il gioco uscirà ufficialmente a Lucca 2010, dove è in concorso per il BEST OF SHOW e sicuramente darà del filo da torcere ad avversari di editori più blasonati.
In conclusione posso affermare che raramente al termine di una partita di un gioco di carte ho avuto voglia di farne subito un'altra, mentre questa è la sensazione che mi lasciano le partite de “I Signori dei Draghi”. La grafica è molto bella e ricercata, la confezione è affascinante nella sua semplicità. Ma le caratteristiche che fanno di questa opera qualcosa di importante sono senza dubbio la strategia di gioco e la meccanica dei turni.
Gli unici difetti sono nella realizzazione delle carte, probabilmente un po’ leggerine per la grandezza del mazzo, che è necessario mischiare bene ad ogni inizio partita; la presenza di un solo tipo di drago (quello blu) che un po’ cozza con il nome del gioco stesso ed un prezzo iniziale forse un po’ alto : € 29,90. Ma su quest’ultimo punto sono certo che la DAST WORK ci lavorerà sopra. (NdR: E la DAST WORK...il prezzo finale è sceso a €24,90!)
Segnatevi questo titolo, potrebbe essere quello che i giocatori italiani aspettavano da tempo.
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